Museo di arte sacra
Museo di arte sacra
Scheda
Dal 2007 la chiesa parrocchiale di San Brizio ha un nuovo museo d’arte sacra. Realizzato dall’ente parrocchiale in collaborazione con gli uffici della Soprintendenza per i beni e le attività culturali. Lo spazio espositivo raccoglie una serie di opere, tra cui alcune di altissimo livello, appartenenti sia alla chiesa parrocchiale che alle cappelle dei villaggi, (Vedun, Charbonnière, Cerellaz, Runaz) coprendo un arco cronologico che va dal XV al XIX secolo. Ospita, inoltre, una cospicua serie di oreficerie e, malgrado l’evidente fragilità di questo tipo di materiali, è stato inserito anche un manufatto tessile probabilmente riferibile a una manifattura italiana, attiva intorno alla metà del XVIII secolo. Importanti sono la statua di san Giacomo, che possiamo riconoscere dalla conchiglia, simbolo cammino di Santiago de Compostela e che si trovava nella cappella di Runaz e la statua di san Teodulo patrono de Cerellaz.
Al centro del museo troviamo anche il Crocifisso di Vedun (se osservato si vede che nel medioevo la tunica di Gesù era più lunga ed è stata accorciata successivamente). Si tratta del primo crocefisso della chiesa di Avise, spostato in seguito a Vedun, segno che il villaggio aveva all’epoca una grande importanza (era la porta per la Svizzera).
Se ci si sposta dall’altro lato della chiesa è presente una seconda vetrina espositiva che contiene i frammenti di vetrata della chiesa precedente (che era in stile gotico ed era disposta in maniera differente seguendo asse est ovest così come tutte le primissime chiese), raffiguranti Grat-Humbert d’Avise (parroco del paese) presentato da san Grato e la Crocifissione. Su queste vi è una scritta ”Fecit fieri 1530”
Al centro del museo troviamo anche il Crocifisso di Vedun (se osservato si vede che nel medioevo la tunica di Gesù era più lunga ed è stata accorciata successivamente). Si tratta del primo crocefisso della chiesa di Avise, spostato in seguito a Vedun, segno che il villaggio aveva all’epoca una grande importanza (era la porta per la Svizzera).
Se ci si sposta dall’altro lato della chiesa è presente una seconda vetrina espositiva che contiene i frammenti di vetrata della chiesa precedente (che era in stile gotico ed era disposta in maniera differente seguendo asse est ovest così come tutte le primissime chiese), raffiguranti Grat-Humbert d’Avise (parroco del paese) presentato da san Grato e la Crocifissione. Su queste vi è una scritta ”Fecit fieri 1530”